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La Storia, coscienza di civiltà – Arsenio Frugoni

Le cose importanti succedono quando non succede niente
“La storia è magistra vitae se non è fattuale, se insegna la complessità. È una maestra indiretta. Se si dice che il nazismo è una cosa orrenda non sei magister di niente, se tu descrivi il complesso processo che genera nazismo insegni qualcosa. Insomma: se fai vedere quante cose importanti succedono quando apparentemente non succede niente, come dice Musil e direbbe anche Alain.”
Giovanni Levi, “Le cose importanti succedono quando non succede niente. Una lettera sulla storia magistra”
Der Fall der Berliner Mauer
Presentazione Biografia Venanzio Gibillini
Cazzate – Alessandro Barbero
“Mi sembra che oggi sia più facile dire delle cazzate che non stanno né in cielo né in terra, e che anzi si contraddicono tra loro e nessuno neanche nota. ”
Berliner Mauer
Storia dell’età barocca in Italia – Benedetto Croce
Ho deciso che dovevo studiare Benedetto Croce perché è Benedetto Croce. Perché io sono un nano e lui è un gigante. In qualche modo fidandomi della Storia, dei miei professori e dei libri che ho studiato.
E lui, Benedetto, non solo mi ha portato a spasso nel Seicento ma mi ha spiegato che quello che conta è il “sentimento”. Niente di romantico per carità o sdolcinatezze. Il sentimento, lui, sta alla base di ogni arte, il desiderio di comunicare qualcosa di potente e viscerale e di farlo in una maniera altrettanto imponente, “Fantasia che parla alle fantasie” (p.304).
Succede che allora mi sento meno perso, grazie Benedetto, perché, forse non lo sai ma ai nostri giorni pare di essere dentro una lavatrice di parole e i porti sicuri sono pochi. E io, Benedetto, mi perdo.
Pertanto grazie
Storia della storiografia – Gian Paolo Romagnani
Infinite (non è vero) sono le rivoluzioni che l’uomo ha prodotto e tanto è di là da venire.
Infiniti (veri questa volta) gli sforzi per capire, le visioni da abbracciare e da allontanare, i metodi da vagliare, i dubbi da coltivare e soprattutto, i fatti da controllare.
Intoccabili le seguenti certezze:
– la voglia di imparare sarà sempre con me
– rivedere qualcosa significa farla rinascere (a patto che storicamente evitiamo una serie di mistificazioni, p. 382).
P.S. Consiglio per AA futuro: stare lontano da opinionisti, memorialisti e grandi nemici.
La cultura del Barocco – José Antonio Maravall
“Mai un altro periodo come il Barocco si mostrò più ossessionato dalla profondità e dall’immensità, dall’orrore e dalla sublimità del tempo.” (Panofsky).
Non saprei dire se il Barocco fosse moderno, contemporaneo, progressista o conservatore. Se scavo appena appena dentro di me mi sembra che tutto quello che leggo sul Barocco sia applicabile ai nostri giorni. C’è stata una addirittura bolla speculativa sui tulipani (studiare per credere). Gli abitanti di questa porzione di globo nel diciassettesimo secolo erano capaci di tutto, ma proprio tutto. Erano in grado di dire “viviamo in un mondo nel quale nulla di ciò che percepiamo somiglia a ciò che percepiamo”(p. 319), erano irresistibilmente conformisti, subordinati a un’ordine che odiavano e veneravano. Strombazzatori di libertà e creatori a tavolino di malinconie. Non temevano le apparenze i nostri predecessori, perché sapevano che erano portatrici di porzioni di conoscenze (“l’essere delle cose è la loro apparenza prima”).
Maledetti individualisti che eravate, a pensare di poter farvi una vita interiore mentre fuori la vita cannoneggiava.
Siamo tutti barocchi. Disertori barocchi.