Meno libri sulla scuola, più libri sulla vita

Blog per i miei studenti di tedesco
Meno libri sulla scuola, più libri sulla vita
Io, con te, ho scoperto la lentezza e la stabilità delle parole. Si potrebbe anche dire che io, con te, ho capito cosa è essenziale.
Altri giorni invece, potrei guardare fuori dalla finestra ininterrottamente.
Alcuni giorni non mi serve niente per fantasticare
Ponendo l’esistenza della reincarnazione credo di aver intuito il mio vecchio spirito. Credo di essere stato un rapinatore di banche, uno di quelli mascherati che metteva tutti a loro agio prima di svaligiarli. Pieno di ritmo e di battente. Uno da non temere.
“La storia è magistra vitae se non è fattuale, se insegna la complessità. È una maestra indiretta. Se si dice che il nazismo è una cosa orrenda non sei magister di niente, se tu descrivi il complesso processo che genera nazismo insegni qualcosa. Insomma: se fai vedere quante cose importanti succedono quando apparentemente non succede niente, come dice Musil e direbbe anche Alain.”
Giovanni Levi, “Le cose importanti succedono quando non succede niente. Una lettera sulla storia magistra”
A dir la verità anche io se taccio, lo faccio in italiano.
Sogno in tedesco a volte e a furia di guardare serie tv in inglese mi viene quella lingua lì.
Due cose però le so. Una è che, come dice Brodskij, se mi sconfiggono tendo a non dare la colpa a nessuno.
La seconda è che quello che ami (e anche quello che leggi) salta fuori dappertutto.
A essere onesti bisognerebbe affidarsi a una particolare idea di vita.
Sarebbe l’avere cura di fermare l’inconsapevolezza e far diventare ogni giorno una meraviglia (e con meraviglia non intendo mica per forza girare il mondo in moto [magari], intendo anche sedersi vicino al lettino di tuo figlio e aspettare che si svegli).
Qualcuno la chiama arte.
Ultima cosa. Sopra tutto non c’è l’amore, c’è la compassione.